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paura di cadere?...no voglia di volare!

Per comprendere l'orientamento proposto

Mi permetto di proporVi una mia personale riflessione (passibile di critiche e di revisioni) estremizzando due ambiti (medico e scolastico) con l' unica finalità di comprendere l'orientamento del metodo innovativo (non tradizionalistico) di insegnamento e apprendimento.

Tradizionalismo
La medicina propone l'antibiotico, per far star bene il soggetto delle sue cure.
La scuola propone l'antipensiero (le conoscenze preconfezionate) per far star bene il soggetto delle sue cure.

Non sempre la cura è calibrata alla necessità e alla potenzialità di risposta del soggetto. In alcune occasioni è necessaria (indispensabile) la somministrazione-assunzione dell’ antibiotico in altre invece è una scelta “inadeguata” determinata dalla considerazione che vede nell'antibiotico la soluzione sicura, facile, veloce, valida per tutti per ottenere un risultato uguale per tutti.
Uccide i batteri ma anche i difensori attivi, “buoni” ,presenti e prodotti dall' organismo. L'organismo si libera della "malattia" ma si ritrova per un certo periodo indifeso, debole ed esposto con facilità a riammalarsi.

L'organismo ha un sistema immunitario, se incontra germi, virus, agenti patogeni, li scopre, li conosce e impara a rdifendersi e a diventare più forte, più "evoluto".

La mente ha un sistema cognitivo che se incontra problemi, agenti perturbatori-promotori di cambiamento, li scopre, li conosce e impara a rispondervi, a pensare, a diventare più "evoluto".

La scuola "tradizionalistica", quella della trasmissione dei contenuti disgiunti dalla complessità, globalità, emozionalità della realtà del mondo e delle persone, non da la possibilità all'individuo-organismo-pensatore aotupoietico di conoscere-affrontare-risolvere le situazioni provocatrici di un reale, utile, fondamentale, necessario sviluppo, non ci rende più forti.
La scuola "tradizionalistica" non ci permette di essere produttori attivi delle nostre forze, ci propina una medicina, una conoscenza uguale per tutti. Ci rende più deboli.

Innovazione
Aumentando le difese, potenziando i "sa fare" del nostro organismo, della nostra mente, sia la medicina che l'insegnamento possono contribuire a permettere al nostro sistema di trovare le strade per stare bene, per "evolvere" (corpo, mente, emotività, socialità, parti di un tut'uno inter-dipendente).

Metodo tradizionalistico o anti-tradizionalistico?

Il metodo di insegnamento "tradizionalistico"
L'insegnante (ma anche il genitore) propone percorsi-situazioni in cui:
-Si relaziona al bambino ponendosi in una posizione di superiorità.
-E’ l’ unico detentore del sapere, unico istitutore dell'organizzazione dei tempi, dei luoghi, dei metodi, degli obiettivi.
-Il suo metodo di insegnamento /apprendimento propone percorsi rigidi-lineari-separati tra le varie discipline e senza collegamenti con gli interessi dei bambini.
Ritiene alcuni apprendimenti superiori ad altri. Valuta il buon apprendimento come il sapere i contenuti delle materie (il sapere riprodurre).
-La lezione frontale è il metodo didattico-educativo privilegiato.
-Non riesce a riconoscere-valorizzare la genialità, l'originalità, di ogni bambino anzi pretende l'addomesticamento delle potenzialità, la passività del bambino.

Il metodo di insegnamento "anti-tradizionalistico": il metodo globale
L'insegnante (ma anche il genitore) propone percorsi-situazioni in cui:
- si relaziona al bambino ponendo il bambino stesso nel ruolo di protagonista attivo di costruttore-scopritore-istitutore delle conoscenze (il sapere viene condiviso e favorito dalla partecipazione nell 'organizzazione del contesto di costruzione di conoscenze - dei tempi, luoghi, modi, obiettivi-).
-Le esperienze hanno senso per il bambino in quanto si collegano, nascono dai loro interessi, provocano emozione e dove sono le varie discipline che diventano necessarie e scoperte dal bambino per poter realizzare il raggiungimento di obiettivi dei progetti globali.
-Il laboratorio è l'orientamento didattico educativo privilegiato.
Non ci sono apprendimenti superiori ad altri, bensì i momenti, le situazioni che solitamente sono ritenuti inutili, non educativi permettono di avviare percorsi sensati, motivanti.
-Lo sviluppo è caratterizzato dall'eterocronia (vari ambiti dello sviluppo -sviluppo motorio, cognitivo, emotivo, linguistico..-seguono ritmi diversi) la linearità proposta del metodo tradizionale non è funzionale allo sviluppo ma solo all'apprendimento passivo di contenuti e non di strategie. La flessibilità, riscoperta di nuovi possibili collegamenti- percorsi di soluzione, caratterizza lo sviluppo. Si potenziano i "sa fare" del bambino (le sue competenze) per farlo progredire in ambiti che permettono un successivo tranfer e uno sviluppo in altri ambiti.
-Sono in grado di potenziare la genialità, l'originalità, la volontà di ognuno. Si offrono esperienze complesse in modo da facilitare la scoperta e la crescita di ogni originale, unica, speciale genialità.

Il punto di vista dei bambini

Due filastrocche di Bruno Tognolini* ,"Contro tutto" e "Per tutto", ci mostrano due estremi del vissuto dei bambini, due punti di vista.

*Contro Tutto
"Giorno di schifo, sera di moccio
A casa mi schifo, a scuola mi scoccio
Uffa che noia, uffa che brutto
Uffa che uffa di tutto"

*Per tutto
"Ombra e sole, sinistra e destra
Giù nella strada e su alla finestra
In mezzo al mondo mi giro e mi volto
Le cose mi piacciono molto"

Uffa che uffa di tutto: la noia.
Le cose mi piacciono molto: l'emozione.

L'emozione di conoscere è incompatibile con la noia.
La noia, esito e fattore di assenza di desiderio, assenza di emozioni, passività, è la negazione dello sviluppo del pensiero.

L'emozione di conoscere, esito e fattore di sviluppo, è crescita-sviluppo attraverso avventure, giochi, situazioni, imprevisti, sorprese che provocano il coinvolgimento attivo del bambino che sperimentando-scoprendo percezioni, intenzioni, azioni, emozioni,obiettivi, supera timori, supera se stesso, acquisisce:
-fiducia e consapevolezza di se,
-desiderio-piacere-volontà di fare, di crescere.

A casa e a scuola possiamo rendere i luoghi,i tempi,le relazioni, capaci di realizzare esperienze per crescere.
Esperienze dove la volontà del bambino può e deve essere valorizzata e non inibita.
Solo riconoscendo e offrendo alla volontà del bambino spazi di scelta, di azione, di creazione possiamo promuovere in lui quella volontà, quel desiderio di vivere, quella emozione di conoscere che è la sintesi e il motore dello sviluppo.

Il burattino non ha la volontà, è "mosso" dai fili del burattinaio.
Se,noi adulti, pensiamo-agiamo da burattinai, favoriremo la crescita di tanti burattini. Se pensiamo-agiamo con la magia dell'emozione, diventiamo promotori di quella "fatata" magia che è la crescita di un individuo che "muove" se stesso e la sua continua crescita.

*Bruno Tognolini, "Mal di pancia calabrone" Salani Editore, 2009

il punto di vista dell'insegnante "ricercatore"

Robin Williams nelle vesti del professor Keating insegnante"alternativo"e non solo nel 1989, epoca del film,è davvero, anche in questa situazione Mork un alieno umanoide venuto da Ork?

il confine tra l'educatore e l'insegnante di sostegno dov'è?

Parliamo con una studentessa a cui alcuni anni fa è stato dato l'incarico come educatore professionale per una bambina definita come affetta da sindrome di down e problematiche della relazione e del comportamento.
D: ma quale tipo di studi hai fatto?
R: ho un diploma di istituto magistrale.
D: quindi non ti puoi definire sicuramente educatore professionale....
R: assolutamnte no, ma pensavo si partisse così per entrare nella scuola, visto le interminabili graduatorie del provveditorato....mi sembrava una buona opportuità lavorativa, per mantenersi almeno gli studi, visto il compenso della cooperative.
D: ma scusa è un pò come voler guidare la macchina ma non avere la patente per poterlo fare.
R: non l'avrei definita proprio così, ma alla fine visto come si è sviluppato il tutto dopo...
D: in che senso...dopo.
R: praticamente sono entrata a scuola e dopo le varie presentazioni mi hanno letteralmente affidato la bambina e visto che sono entrata ad anno scolastico già iniziato, in una classe prima elementare, l'insegnante di sostegno mi ha dato tutte "le carte della bambina"dicendomi che avremmo potuto parlarne lunedì che c'era programmazione.
D: ma scusa che giorno sei arrivata a scuola?
R: il giovedì..
D: beh l'aspetto positivo è che avevi il weekend a disposizione per leggerti "le carte".
R: tu scherzi ma effetivamente....e mi sono anche un pò documentata.
D: scusa ma hai trovato documenti che ti davano risposte?
R: forse ho trovato il significato di quei paroloni scritti nelle carte della bambina.
D: ma quelle carte sarebbero la diagnosi funzionale e il profilo dinamico funzionale...?
R: sì proprio quei documenti...
D: ma per caso li hai tenuti per poter sapere cosa c'era scritto.
R: si ho tenuto tutte le fotocopie, ma ovviamente c'è il segreto professionale che li tutela.
D sicuramnte ma senza far nessun riferimento si potrebbero visionare.
RIPORTEREMO DI SEGUITO UN ESEMPIO DI PROFILO FUNZIONALE PER RIFLETTERE INSIEME.

PROFILO FUNZIONALE ( riporterò solo alcuni stralci del documento)
B, nata a....., residente a ...... affetta da sindrome di down e problematiche della relazione e del comportamento.

funzionalità visiva: esotropia sn,fundus miopico. funzionalità visiva è comunque da ricontrollare perchè inattendibile.
funzionalità uditiva:da ricontrollare per mancanza di collaborazione.
motricità: motricità globale è impacciata, la coordinazione è difficoltosa
la motricità fine presenta notevoli problemi e le attività di manipolazione mirata e di finalizzazione del gesto ad uno scopo necessitano dell'intervento dell'adulto.

AREA LINGUISTICA E COMUNICATIVA:
La comprensione del linguaggio verbale è discreta per consegne semplici , ma è difficile valutare quanto la b sia motivata ad ascoltare poichè frequentemente si isola dal contesto e si estrania dalla relazione. riconosce ed indica, se motivata e attenta, forme geometriche, oggetti di uso quotidiano e colori......

AREA COGNITIVA
non è stato possibile sottoporre la bambina a comuni tests standardizzati per la valutazione delle potenzialità intellettive, per l'assenza di linguaggio e soprattutto la scarsa motivazione ad investire di significato le suddette attività. la bambina propone attività in generale ripetitive e poco finalizzate ,e non coinvolge i compagni. la musica la diverte e predilige pupazzi e palla.

AREA AFFETTIVO-RELAZIONALE
B. tende ad isolarsi dal contesto. le attività ed il comportamento sono caratterizzate da modalità stereotipe e ripetitive. disturbi all'alimentazione sembrano quasi risolte, il rapporto con gli oggetti è preceduto da rituali tipo il leccare e il mettere in bocca.

AUTONOMIE
B è continente durante le ore diurne. si alimenta da solo.Inizia ad esprimere bisogni rivolgendosi all'adulto per aiuto.

Seguono poi le richieste per il sostegno insegnante e le varie attività di laboratori per la creazione del progetto educativo individualizzato.

Il ruolo dell'adulto e del bambino: effetti, potenza, risorse

Mamma, papà, maestra/o, bambino di ieri!
Ascolta con attenzione le parole della canzone. Non puoi non provare emozioni.

Che figura di riferimento vuoi essere per/nella crescita del bambino di oggi che sarà adulto di domani (genitore/insegnante)?
Da adulto, troverà le parole adatte per dirti che figura di riferimento sei stato per lui apostrofandoti con certe parole piuttosto che con altre.

Ora che sei tu l'adulto, trova l'attenzione e le risposte alle domande che ti richiede il tuo bambino per la sua positiva crescita. Non se ne dimenticherà mai.

Metodo "anti-tradizionalistico" di insegnamento- apprendimento

Scopri il metodo emozione di conoscere desiderio d...

Come possiamo noi adulti coinvolti nell'educazione-apprendimento, pensare e creare situazioni che favoriscano e non siano di ostacolo allo sviluppo del ben-essere globale del bambino?
Il ben-essere globale è fatto di emozioni,fisicità, pensieri e relazioni e noi viviamo in un mondo globale e complesso dove l'essere protagonista attivo dà il potere di padroneggiare la globalità e la complessità delle conoscenze.
A casa in famiglia, a scuola con i compagni e le insegnanti e nel tempo libero, il bambino deve rispondere o cercare risposte a situazioni , a problemi, spesso con una certa dose di timore ed insicurezza, ma il desiderio di essere presente e partecipe favorisce in lui la scoperta delle sue risorse , dei suoi limiti e le strategie per superare i suoi limiti, imparando ad imparare.
Il "Metodo Emozione di Conoscere e il Desiderio di Esistere "del Prof.Nicola Cuomo, ci sono di aiuto a cercare tante risposte che spesso ci facciamo nell'ambito educativo e didattico.
Per saperne di più: http://emozione.scedu.unibo.it/