Hai cliccato il nostro blog e adesso non puoi non lasciarci un tuo pensiero! Scopri quale finestra ti interessa di più e poi posta il tuo commento, anche in forma anonima...

Metodo tradizionalistico o anti-tradizionalistico?

Il metodo di insegnamento "tradizionalistico"
L'insegnante (ma anche il genitore) propone percorsi-situazioni in cui:
-Si relaziona al bambino ponendosi in una posizione di superiorità.
-E’ l’ unico detentore del sapere, unico istitutore dell'organizzazione dei tempi, dei luoghi, dei metodi, degli obiettivi.
-Il suo metodo di insegnamento /apprendimento propone percorsi rigidi-lineari-separati tra le varie discipline e senza collegamenti con gli interessi dei bambini.
Ritiene alcuni apprendimenti superiori ad altri. Valuta il buon apprendimento come il sapere i contenuti delle materie (il sapere riprodurre).
-La lezione frontale è il metodo didattico-educativo privilegiato.
-Non riesce a riconoscere-valorizzare la genialità, l'originalità, di ogni bambino anzi pretende l'addomesticamento delle potenzialità, la passività del bambino.

Il metodo di insegnamento "anti-tradizionalistico": il metodo globale
L'insegnante (ma anche il genitore) propone percorsi-situazioni in cui:
- si relaziona al bambino ponendo il bambino stesso nel ruolo di protagonista attivo di costruttore-scopritore-istitutore delle conoscenze (il sapere viene condiviso e favorito dalla partecipazione nell 'organizzazione del contesto di costruzione di conoscenze - dei tempi, luoghi, modi, obiettivi-).
-Le esperienze hanno senso per il bambino in quanto si collegano, nascono dai loro interessi, provocano emozione e dove sono le varie discipline che diventano necessarie e scoperte dal bambino per poter realizzare il raggiungimento di obiettivi dei progetti globali.
-Il laboratorio è l'orientamento didattico educativo privilegiato.
Non ci sono apprendimenti superiori ad altri, bensì i momenti, le situazioni che solitamente sono ritenuti inutili, non educativi permettono di avviare percorsi sensati, motivanti.
-Lo sviluppo è caratterizzato dall'eterocronia (vari ambiti dello sviluppo -sviluppo motorio, cognitivo, emotivo, linguistico..-seguono ritmi diversi) la linearità proposta del metodo tradizionale non è funzionale allo sviluppo ma solo all'apprendimento passivo di contenuti e non di strategie. La flessibilità, riscoperta di nuovi possibili collegamenti- percorsi di soluzione, caratterizza lo sviluppo. Si potenziano i "sa fare" del bambino (le sue competenze) per farlo progredire in ambiti che permettono un successivo tranfer e uno sviluppo in altri ambiti.
-Sono in grado di potenziare la genialità, l'originalità, la volontà di ognuno. Si offrono esperienze complesse in modo da facilitare la scoperta e la crescita di ogni originale, unica, speciale genialità.

6 commenti:

  1. sono una mamma fra poco tempo dovrà decidere a che scuola primaria iscrivere mio figlio e sinceramnte mi domando che scuola vorrei. è chiedere molto avere una scuola che abbia degli insegnanti preparati. Insegnanti capaci, didatticamente, emotivamente e psicologicamente.
    La scuola che vorrei ha le regole, i quaderni, i banchi per stare seduti,ma debba essere al servizio della creatività spontanea e non cerchi di irrigidirla e normarla.ma questa scuola esiste o è solo ideale? il metodo d'insegnamento di cui parlate mi sembri miri è quello, ma può essere effettivamente condivisibile?

    RispondiElimina
  2. ho letto quello che dici, ed in parte è vero…però la mia esperienza di passaggio dalla materna alla primaria non è stato poi un disastro.
    Forse per qualcuno lo è oppure lo sarà, ma nel mio caso sono stata fortunta l’accoglienza delle maestre, il rispetto dei tempi dei bimbi non abituati ai ritmi della scuola, la pazienza dimostrata per i bambini ancora “piccoli” e non scolarizzati, l’acquisizione delle prime conoscenze è stata una gioia.
    Quello che mi fa felice è vedere all'entrata il mio bimbo correre verso l’ingresso, sereno!

    RispondiElimina
  3. Ciao, mi trovo nella tua stessa situazione: iscrivere mio figlio alla sucola primaria.

    Noi genitori vogliamo offrire il meglio possibile ai nostri figli (poi possiamo avere idee diverse su quale sia il megliio). Sono in fase di valutazione però la realtà è che è una valutazione che si basa su una scuola "genericamente" identificabile che mi si presenta come "questa è la nostra scuola, questi i nostri orari, le nostre strutture, i nostri obiettivi" ma che io leggo come"prendere a scatola chiusa la possibilità che mio figlio venga inserito in una sezione piuttosto che in un'altra (in una scuola piuttosto che in un'altra solo per "comodità" spazio-tempo) con insegnanti che dovrebbero essere tutte qualitativamente valide ma che in realtà andranno a fare delle "differenze" nella crescita-formazione di mio figlio. Valutare cosa se in realtà non mi danno possibilità di capire e scegliere?
    La formula dell'iscrizione mi sembra"pacco-sorpresa": prendere quello che capita, accontentarsi sperando che sia la soluzione migliore. Posso io chiedere al Dirigente Scolastico informazioni più approfondite, incontri con le possibili insegnanti di mio figlio, analisi sulla qualità/differenze classi a tempo pieno e non ? Come posso essere informata e decidere per il meglio?

    RispondiElimina
  4. Ciao a tutti! Sono Betta, anche mio figlio andrà alla scuola primaria, ora alla scuola materna ci va contento e lo capisco! Ci tornerei anche io!!! Sono un po' preoccupata per quando dovrà andare alla prima primaria (ex elementare). La "preoccupazione" deriva dal sapere e non sapere. Dalla domanda che mi faccio ora: ma la mia esperienza di scuola elementare per quanto piacevole non è stata capace di farmi pensare "di volerci tornare" , come invece succede per la materna? E ora come sarà?
    Alcune mamme mie amiche, che hanno i bambini alle primarie mi raccontano le loro esperienze: i bambini hanno "troppi compiti" oppure "non gli fanno fare niente" ...sono perplessa!

    RispondiElimina
  5. Ciao Betta, sono Simona, mamma di due bambine e la più grande é approdata alla scuola primaria quest'anno. Effettivamente devo ammettere che ci sono molte cose che, secondo me, non vanno come ad esempio il fatto di sapere solo all ultimo momento in che classe (40 ore o 30 ore ecc) tuo figlio é stato "assegnato", il materiale da preparare, gli incontri con le insegnanti, ecc ecc, ma ti confesso che la problematica che ho maggiormente riscontrato é stata l'ansia, a volte ingiustificata, di molti genitori che non danno fiducia ai loro figli e alle insegnanti fin da subito creando una situazione davvero spiacevole per tutta la classe. Il mio consiglio é: "DIAMO TEMPO AI NOSTRI BAMBINI DI CONOSCERE LE INSEGNANTI E ALLE INSEGNANTI DI CONOSCERE I NOSTRI BAMBINI". Solo con il tempo potremmo dare dei giudizi ad entrambe le parti in modo adeguato. Ciao

    RispondiElimina
  6. buongiorno a tutte queste mamme e grazie per il vostro contributo che ci serve a riflettere sul problema scuola, da tanti punti di vista. Un' immediata attenzione la rivolgo alle Vostre perplessità: la scuola che vorrei, la scuola ideale, la scuola come pacco sorpresa, la scuola della fortuna; ma la scuola di chi e per chi? la scuola deve essere prima di tutto dei bambini e non degli adulti. Sicuramente l'ansia che viene a noi genitori, nel passaggio dalla scuola dell'infanzia alla scuola primaria, è anche data dalla consapevolezza che nostro figlio sta crescendo e in qualche modo ci mette anche in discussione come famiglia, ma credo che la vera e propria valutazione se sia o non sia la scuola giusta, è il BENESSERE del bambino. I problemi che animano le nostre discussioni sono: insegnanti che si vedono attaccate dai genitori perchè non vogliono seguire un programma contenutistico che le imprigioni e soprattutto imprigioni i bambini in una complicata ingegneria didattica del ripetere e del riempire quaderni, e dall'altra parte, abbiamo genitori che si lamentano di insegnanti, che per giustificare il loro operato dicono di far apprendere tutto nella piena democrazia ed uguaglianza, con percorsi pre e iperorganizzati in modo lineare e gerarchico, che destina gli alunni ad essere classificati nei meno, medio o più. E il rispetto del bambino, della sua originalità, della sua autenticità, della sua globalità, dov'è? la fiducia, come dice la mamma simona, ma da entrambe le parti,è giusta,ma ci vuole anche la cooperazione, la collaborazione e la professionalità e non perchè il bambino impari solo , ma impari ad imparare nella vera EMOZIONE DI CONOSCERE ED IL DESIDERIO DI ESISTERE!

    RispondiElimina