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Il punto di vista dei bambini

Due filastrocche di Bruno Tognolini* ,"Contro tutto" e "Per tutto", ci mostrano due estremi del vissuto dei bambini, due punti di vista.

*Contro Tutto
"Giorno di schifo, sera di moccio
A casa mi schifo, a scuola mi scoccio
Uffa che noia, uffa che brutto
Uffa che uffa di tutto"

*Per tutto
"Ombra e sole, sinistra e destra
Giù nella strada e su alla finestra
In mezzo al mondo mi giro e mi volto
Le cose mi piacciono molto"

Uffa che uffa di tutto: la noia.
Le cose mi piacciono molto: l'emozione.

L'emozione di conoscere è incompatibile con la noia.
La noia, esito e fattore di assenza di desiderio, assenza di emozioni, passività, è la negazione dello sviluppo del pensiero.

L'emozione di conoscere, esito e fattore di sviluppo, è crescita-sviluppo attraverso avventure, giochi, situazioni, imprevisti, sorprese che provocano il coinvolgimento attivo del bambino che sperimentando-scoprendo percezioni, intenzioni, azioni, emozioni,obiettivi, supera timori, supera se stesso, acquisisce:
-fiducia e consapevolezza di se,
-desiderio-piacere-volontà di fare, di crescere.

A casa e a scuola possiamo rendere i luoghi,i tempi,le relazioni, capaci di realizzare esperienze per crescere.
Esperienze dove la volontà del bambino può e deve essere valorizzata e non inibita.
Solo riconoscendo e offrendo alla volontà del bambino spazi di scelta, di azione, di creazione possiamo promuovere in lui quella volontà, quel desiderio di vivere, quella emozione di conoscere che è la sintesi e il motore dello sviluppo.

Il burattino non ha la volontà, è "mosso" dai fili del burattinaio.
Se,noi adulti, pensiamo-agiamo da burattinai, favoriremo la crescita di tanti burattini. Se pensiamo-agiamo con la magia dell'emozione, diventiamo promotori di quella "fatata" magia che è la crescita di un individuo che "muove" se stesso e la sua continua crescita.

*Bruno Tognolini, "Mal di pancia calabrone" Salani Editore, 2009

4 commenti:

  1. Sono un insegnante di Scuola dell'infanzia, ma anche una mamma, ritengo
    che i bambini odierni siano dotati di poca fantasia,si annoiano facilmente
    ed hanno bisogno di stimoli continui. Quando in classe si propone una
    nuova attività c'è fermento, curiosità nel scoprire cosa la maestra
    sta preparando, mai poi successivamento non riescono a mantenere un
    interesse costante, li vedi attenti solo rispetto al "nuovo". La
    mia polemica deriva anche da una riflessione personale, dopo anche essermi
    messa in discussione sul mio metodo d'insegnamento, ma obiettivamente
    dopo 20 anni che faccio questo lavoro posso affermare che alcuni anni fa i
    bambini erano più motivati ed "affamati" di sapere, ora mi
    ritrovo con dei bimbetti di 3 anni a volte insegnano loro a me... Noi
    genitori FORSE stimoliamo un pò troppo i nostri figli, in maniera tale che
    quando entrano al primo step scolastico come la scuola materna,conoscono
    molte cose, e la sciola è già Vecchia! maestra disillusa ----------

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  2. cara insegnante, sono contenta che tu abbia avuto il coraggio di fare questo commento, perchè penso che come te ci siano molte altre colleghe/i che condividono il tuo stesso pensiero. vorrei rivogerti una domanda alla quale spero che tu risponda: qual è il tuo metodo d'insegnamento? Rispecchia, si avvicina oppure si discosta dal metodo emozione di conoscere e il desiderio di esistere.

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  3. Cara maestra disillusa, le difficoltà esistono per entrambi, bambini ed adulti (genitori/insegnanti).
    Come cambia il mondo, così cambiano i bambini. Così cambiamo noi.
    Il cambiamento ci spinge a ricercare viaggi da percorrere insieme, mettendo in gioco e facendo crescere (e se non cresce, diminuisce) il piacere di insegnare-apprendere ed il piacere di conoscere ed il desiderio di esistere di noi insegnanti e dei bambini.

    Mettiamo in gioco i bambini e noi stessi ?
    Sfidiamo il nostro desiderio-piacere di insegnare per offrire ai bambini di oggi esperienze-viaggi da percorrere per superare se stessi (i bambini) e noi stessi (adulti)?
    Ci chiediamo cosa, come, perchè si emozionano i bambini (e anche noi adulti) ?
    Possiamo/vogliamo assumere una "prospettiva" di osservazione-comprensione-intervento in cui:
    -l'orizzonte dell'oggi (all’interno del quale troviamo anche quei “troppi”stimoli che oggi proponiamo ai nostri bambini e rendono la scuola “già vecchia” o non interessante ) è definibile a partire dalle "conoscenze pregresse dei bambini" (quelle esperienze che se ignorate e riproposte dalla scuola la rendono “già vecchia”).E’ fondamentale considerare-scoprire che cosa i bambini hanno già "conquistato" nel loro patrimonio di esperienze-conoscenze.
    Se non lo facciamo siamo in balia di un viaggio senza senso, senza quell’orizzonte che è insieme consapevolezza del proprio limite (il conosciuto) e desiderio di superamento del limite (il nuovo), è la ragione stessa per cui si intraprende il viaggio (la scoperta) , è il gioco stesso (la “caccia al tesoro”).

    Proseguire, concludere un viaggio insieme (la “caccia al tesoro”) con i nostri bambini significa offrire una destinazione che si desidera raggiungere e per cui si è disposti a impegnarsi, a superare le difficoltà/le sorprese che si possono/devono incontrare durante il viaggio:
    il “nuovo” , il diverso da ciò che si conosce già, così come il mettersi in gioco per affrontarlo, provoca emozione, permette non di meno di capire i propri limiti, di scoprire le proprie potenzialità nel cercare soluzioni, risorse.
    E’ vero, oggi, ai bambini :
    - non mancano gli stimoli.
    - serve la presenza/l’intervento degli adulti (oggi come in passato) per scoprire, capire, superare se stessi per non “perdersi” nella noia, nella indifferenza, nella passività, nella mancanza di motivazione, per non crescere senza il piacere di conoscere ed il desiderio di esistere.

    Non possiamo lasciare soli i nostri bambini.

    Disillusioni, difficoltà, responsabilità, ideali? La sfida tra questi elementi continua, il gioco non finisce mai. Cosa ne pensi?

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  4. Salve, sono una mamma, il mio bambino frequenta l' ultimo anno della scuola dell'infanzia.

    Forse offriamo tanti stimoli ai nostri bambini, tanti giochi, tanti cartoni animanti. Forse non hanno curiosità perchè tutto sembra essere allo stesso livello? Tutto si può ottenere facilmente, tutto si può conoscere facilmente, forse non offriamo quello che noi avevamo senza che ci fosse offerto come "prodotto":
    I tempi e le nostre attività erano diversificate e non ugualmente accessibili e complete (minor disponibilità di giochi "completi" e fedelmente uguali agli oggetti reali o dei cartoni animati, minor possibilità di scegliere tra tanti giochi).
    Questa situazione più "povera" paradossalmente ci costringeva ad attingere a ciò che possedevamo in maniera illimitata e in ogni momento: la fantasia, la curiosità, la voglia di creare un modo di riempire e dare forma a sogni/desideri (la realtà, i cartoni animati, i giocattoli non ricostruivano-corrispondevano ai sogni come noi li facevamo, c'era uno spazio più grande di "operare" con l'immaginazione, di ricreare con altro qualchecosa che non era "prodotto" per quello).

    La situazione oggi però è quella che è. I sogni, i desideri, la voglia di giocare-creare-desiderare-conoscere ...possiamo provare a toglierci dalla testa di dare "prodotti" ed invece possiamo dare spazio-tempo-desiderio perchè i nostri figli possano scoprire dall'assenza di qualchecosa che si desidera come è bello immaginare-sperimentare-incasinare la casa, sporcarsi le mani ed i vestiti per creare qualche cosa che si possa avvicinare ai loro sogni?

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