Quando un burattino diventa bambino? Tu come genitore, insegnante di oggi o di domani, ti senti più Geppetto o Mangiafuoco? Il bambinoburattino Pinocchio canta... "io non ho fili eppur sto in piè",ma il tagliare o meno i fili ai nostri bambini, può creare delle differenze nella loro educazione, nel loro apprendimento, nella loro crescita?
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Un ottimo modo
Dal punto di vista delle diverse, originali situazioni psicofisiche di ogni bambino/individuo sappiamo che ognuno è portatatore di potenzialità, di un saper fare che va conosciuto e valorizzato.
Ogni bambino ha diverse, originali, potenzialità, modalità di apprendimento.
Per "fare la stessa cosa" due individui possono seguire due percorsi/modalità diverse.
Il che equivale a dire che due percorsi/modalità diversi possono portare allo stesso risultato.
Occorre considerare quindi che proporre "lo stesso identico percorso" a due individui diversi (con proprie originali potenzialità, difficoltà)può non portare entrambi allo stesso risultato.
L'insegnamento/apprendimento risulta facilitato da esperienze/modalità globali, complesse che permettono ad ogni bambino di trovare il proprio percorso di crescita.
Lo sviluppo del bambino è potenziato, amplificato.
Si può favorire l'apprendimento di tutti i bambini (con e senza difficoltà/handicap) solo attraverso l'offerta di attività/esperienze che includono al loro interno una pluralità di percorsi/modalità che possono portare allo sviluppo, alla crescita di abilità, competenze, conoscenze
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Per agevolare il raggiungimento di quella trasformazione del bambino che chiamiamo crescita, sviluppo, apprendimento non dobbiamo insistere sull'"esercizio" di quella abilità, competenza che si vorrebbe far acquisire se il bambino trova difficoltà/resistenza proprio in quella abilità/competenza.
RispondiEliminaE' funzionale invece valorizzare, far "esercitare" il bambino in quelle abilità che lo appassionano e che gli permettono di raggiungere "nuovi traguardi" in ambiti funzionali allo sviluppo delle sue potenzialità (e non dei suoi problemi).
Questi nuovi traguardi, innanzitutto producono soddisfazione, piacere, gratificazione, autonomia:
è già crescita, è già lo sviluppo di una nuova condizione che rende il bambino gradualmente/funzionalmente "pronto" ad avvicinarsi con potenzialità accresciute anche ad altre esperienze.
Sta all'adulto (insegnante-genitore) realizzare un contesto di esperienza, motivazione, crescita di questo tipo.
E' il "passo" che il bambino sa fare che permette di arrivare a farne uno successivo, è l'adulto che crea un percorso adeguato al potenziale sviluppo del cammino del bambino che permette al bambino di compiere i passi dello sviluppo.